Dopo il GRESB, un altro acronimo si sta facendo strada nel vocabolario degli operatori immobiliari attenti alla sostenibilità: CRREM, ovvero Carbon Risk Real Estate Monitor. Se il primo rappresenta un termometro per misurare le performance ESG di un portafoglio, il secondo è una vera e propria bussola per orientarsi nella complessa mappa della decarbonizzazione immobiliare. E, soprattutto, un alleato prezioso nella gestione del rischio climatico degli asset.
Cos’è il metodo CRREM?
Il CRREM è un modello sviluppato a livello europeo che fornisce percorsi di decarbonizzazione scientificamente validati per gli immobili commerciali e residenziali, con l’obiettivo di aiutare investitori, asset manager e sviluppatori a capire quando e come i loro edifici rischiano di diventare “stranded assets”, ovvero immobili non più allineati agli obiettivi climatici internazionali e dunque esposti a una perdita di valore.
In pratica, il metodo calcola una “carbon risk exposure” per ogni asset, confrontando il consumo energetico attuale e le emissioni di CO₂ con soglie di decarbonizzazione compatibili con l’Accordo di Parigi. Il risultato? Una proiezione nel tempo che indica se — e quando — l’immobile supererà il “carbon budget” disponibile, diventando non compliant con gli standard futuri di sostenibilità.
Perché è cruciale per la gestione del rischio?
Oggi il rischio climatico non è più solo una questione ambientale, ma una vera variabile economica e finanziaria. Il CRREM permette di:
- Identificare gli asset più esposti al rischio di obsolescenza normativa e di mercato, guidando strategie di retrofit o dismissione.
- Quantificare il rischio fisico e regolatorio associato a ciascun immobile, con un approccio basato su dati e benchmark validati a livello internazionale.
- Pianificare interventi di efficientamento mirati e tempestivi, evitando spese tardive o inefficaci.
- Integrare il rischio climatico nei modelli di valutazione immobiliare e nei business plan, rendendo gli investimenti più resilienti e coerenti con gli obiettivi ESG.
In sintesi, CRREM consente di trasformare un rischio potenzialmente distruttivo in un’opportunità strategica di adattamento e innovazione.
CRREM e GRESB: strumenti complementari
Sebbene abbiano finalità diverse, GRESB e CRREM sono strumenti perfettamente integrabili. Il primo valuta il livello di sostenibilità a 360 gradi di un portafoglio, mentre il secondo approfondisce in maniera puntuale e predittiva l’allineamento climatico degli asset. Non a caso, GRESB ha integrato i percorsi CRREM nei suoi framework di valutazione, premiando i partecipanti che utilizzano questo modello per la gestione del rischio ambientale.
Per le aziende del settore, utilizzare entrambi i tool significa rafforzare la propria strategia ESG, sia dal punto di vista della performance attuale che della resilienza futura.
GRESB | CRREM | |
🧭 Cos’è | Benchmark ESG per il settore immobiliare | Modello scientifico per l’analisi del rischio carbonico |
📊 Cosa misura | Performance ambientali, sociali e di governance | Allineamento di un immobile con i target climatici (CO₂ ed energia) |
📅 Orizzonte temporale | Valutazione annuale (performance passata e attuale) | Proiezione futura: anticipa quando un asset diventerà non conforme |
🧩 A cosa serve | Misurare e confrontare la sostenibilità di fondi e portafogli immobiliari | Evitare “stranded assets” e pianificare la decarbonizzazione |
🤝 Perché sono complementari | GRESB usa CRREM come parametro per il rischio climatico | CRREM rafforza la valutazione GRESB con un’analisi tecnico-quantitativa |
🛠️ Come si integrano | Dati CRREM valorizzano il punteggio GRESB | Output CRREM alimenta la strategia ESG e la reportistica GRESB |
Digitalizzazione e CRREM: una sinergia vincente
Così come accade per il GRESB, anche l’efficacia del metodo CRREM si potenzia grazie alla digitalizzazione dei dati energetici. Software di energy management, sensori IoT e piattaforme di analisi predittiva possono alimentare il modello CRREM con dati reali e aggiornati, migliorandone la precisione e la fruibilità. Questo consente agli asset manager di monitorare in tempo reale la traiettoria climatica degli immobili e di intervenire in modo dinamico.
Verso un real estate decarbonizzato
In un contesto normativo sempre più ambizioso — dal Green Deal europeo alla revisione della Direttiva EPBD — il metodo CRREM si configura come uno strumento indispensabile per evitare che gli immobili restino indietro nella transizione ecologica. Chi oggi mappa e gestisce il rischio carbonico potrà domani giocare d’anticipo, evitando sanzioni, svalutazioni e difficoltà di finanziamento.
Conclusione
Il CRREM non è solo un modello di calcolo: è un segnale d’allarme che anticipa i rischi e un’opportunità per costruire portafogli immobiliari più solidi, sostenibili e lungimiranti. In un settore chiamato a reinventarsi davanti alla sfida climatica, conoscere la propria traiettoria carbonica è il primo passo per restare competitivi e responsabili.