Il futuro dell’energia in Italia passa sempre più attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni locali. Le Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione di Energia Rinnovabile (CACER) stanno diventando protagoniste di una vera e propria trasformazione culturale e industriale, e i numeri lo dimostrano: alla fine di agosto, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha registrato oltre 2.000 richieste di qualifica. La maggior parte di queste configurazioni è già operativa, mentre le restanti entreranno in funzione nelle prossime settimane. Una crescita significativa, soprattutto considerando le incertezze e la partenza rallentata del meccanismo normativo e operativo.
Dal fotovoltaico alle rinnovabili integrate
Il fotovoltaico rappresenta la tecnologia più diffusa nelle CER, grazie alla sua accessibilità e semplicità di installazione. Tuttavia, non mancano configurazioni che integrano altre fonti rinnovabili come idroelettrico, eolico, biomassa e biogas. Questo dimostra che il modello delle comunità energetiche è estremamente flessibile e adattabile a contesti diversi, dalle aree urbane a quelle rurali.
Energia pulita come strumento sociale
Uno degli aspetti più interessanti della crescita delle CER in Italia è il loro impatto sociale. Alcune comunità sono nate con lo scopo esplicito di contrastare la povertà energetica, fornendo energia a prezzi calmierati a famiglie vulnerabili. Altre sono state promosse da enti religiosi, comuni, cooperative e associazioni del Terzo Settore per finanziare progetti sociali e valorizzare il territorio.
In un periodo storico segnato da crisi climatiche, rincari energetici e instabilità geopolitica, il modello delle CER rappresenta una risposta concreta, partecipativa e sostenibile.
Il potenziale è enorme
Se queste oltre 2.000 richieste rappresentano già un risultato incoraggiante, il potenziale di crescita è ancora tutto da esplorare. Con il supporto delle istituzioni, l’accesso a finanziamenti e una maggiore semplificazione burocratica, le comunità energetiche potrebbero diventare uno dei pilastri centrali del sistema energetico italiano, contribuendo in modo decisivo al raggiungimento degli obiettivi climatici ed economici del Paese.
Le Comunità Energetiche non sono solo un esperimento virtuoso: sono il segno tangibile che la transizione ecologica può essere democratica, inclusiva e decentralizzata. E soprattutto, che l’Italia è pronta a raccogliere la sfida.
MAPS Energy al fianco delle Comunità Energetiche
In questo scenario di crescita, anche il contributo tecnologico è fondamentale. MAPS Energy supporta la diffusione delle Comunità Energetiche con soluzioni digitali pensate per semplificare la gestione, ottimizzare i flussi energetici e promuovere la trasparenza tra i membri della comunità.
Crediamo che la trasformazione energetica passi anche dai dati e dall’intelligenza digitale. Per questo, siamo orgogliosi di contribuire – con i nostri strumenti – a costruire un futuro più sostenibile, condiviso e consapevole.