La transizione energetica passa anche dalle case popolari. Con la Misura PNRR M.7 – Investimento 17 (I.17), inserita nella Missione 7 – REPowerEU, l’Italia punta a riqualificare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica riducendo almeno del 30% l’indice di prestazione energetica non rinnovabile (EPgl,nren) degli edifici. Un traguardo ambizioso che vale 1,381 miliardi di euro e che, oltre a interventi strutturali, apre la strada anche all’adozione di software intelligenti per la gestione dell’energia.
Una dote da oltre un miliardo
La misura mette a disposizione 1,331 milioni di euro in contributi a fondo perduto, erogati dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), e 50 milioni in prestiti agevolati tramite Cassa Depositi e Prestiti. Le Energy Service Company (ESCo) possono inoltre usufruire di garanzie SACE per coprire la quota residua degli investimenti.
Chi può partecipare
Beneficiari diretti sono enti pubblici territoriali e loro società strumentali, proprietari di alloggi ERP. I progetti vengono realizzati tramite ESCo certificate UNI CEI 11352, che operano con contratti EPC (Energy Performance Contract) assumendosi il rischio di performance: se il risparmio promesso non viene raggiunto, l’onere resta in capo alla società.
Interventi finanziabili: dall’isolamento ai software
La lista degli interventi ammessi è ampia: cappotti termici, sostituzione infissi, illuminazione efficiente, fotovoltaico con accumulo, pompe di calore, impianti di teleriscaldamento. Ma la vera novità è che la misura finanzia anche soluzioni digitali.
Rientrano tra le spese ammissibili:
- software di monitoraggio dei consumi energetici, per misurare le prestazioni post-intervento;
- sistemi di building automation, che regolano in automatico climatizzazione, illuminazione e impianti;
- piattaforme per la contabilizzazione del calore e dell’energia elettrica;
- soluzioni di telegestione e sensoristica IoT per il controllo da remoto.
Due finestre per partecipare
L’accesso ai fondi avverrà tramite due sportelli: il primo dal 1 al 29 settembre 2025, riservato a progetti prioritari (edifici non riqualificati negli ultimi 5 anni), il secondo dal 6 ottobre 2025 al 30 aprile 2026, aperto a tutte le candidature.
Per accompagnare i beneficiari, il GSE ha predisposto un kit operativo con regole, modelli di disciplinare e un tutoraggio dedicato alle stazioni appaltanti.
Obiettivi strategici
La misura non guarda solo alla riduzione dei consumi, ma anche al contrasto della povertà energetica, al miglioramento del comfort abitativo e al sostegno della filiera industriale italiana delle tecnologie green. In questo quadro, i software di energy management diventano uno strumento decisivo: permettono non solo di risparmiare, ma anche di certificare i risultati, garantendo trasparenza e affidabilità agli investimenti pubblici.