18 Dicembre 2024

Piano Transizione 5.0: Le novità dell’emendamento alla legge di bilancio su cumulabilità incentivi, aliquote e fotovoltaico 

Siamo ormai alle soglie di una svolta significativa per il piano Transizione 5.0. Grazie all’approvazione da parte della Commissione Europea, il Governo ha introdotto modifiche specifiche per semplificare l’accesso alle misure previste dal piano, integrandole nell’emendamento al disegno di legge di bilancio presentato venerdì 13 dicembre alla Commissione Bilancio della Camera.  

Le principali novità includono la possibilità di cumulare completamente le agevolazioni con altri incentivi, l’aumento del primo scaglione da 2,5 a 10 milioni, la semplificazione del calcolo del risparmio per i beni strumentali obsoleti e nuove misure di semplificazione per i progetti gestiti dalle ESCo.  

La cumulabilità degli incentivi 
L’emendamento introduce la possibilità di cumulare il piano Transizione 5.0 non solo con il credito d’imposta ZES, ma anche con altre misure di incentivo, comprese quelle finanziate dai fondi europei, precedentemente escluse. Tuttavia, il cumulo dovrà rispettare il divieto di doppio finanziamento, ossia non sarà possibile coprire gli stessi costi con due incentivi. Le imprese potranno quindi combinare più incentivi, ad esempio cumulare Transizione 5.0 con incentivi regionali finanziati con risorse europee. 

Le nuove aliquote 
Per quanto riguarda le aliquote, l’emendamento prevede l’unificazione dei primi due scaglioni (fino a 2,5 milioni e da 2,5 a 10 milioni) in un unico scaglione fino a 10 milioni, applicando le aliquote più alte dell’attuale primo scaglione anche al secondo. Non ci sarà quindi un aumento delle aliquote, ma una loro estensione.  

Il nuovo schema delle maggiorazioni per il fotovoltaico 
Attualmente, le maggiorazioni sono previste solo per i pannelli di tipo b) e c), ma questi sono difficili da reperire sul mercato. I pannelli di tipo a), invece, subiscono la concorrenza di quelli cinesi, che costano circa 2,5 volte meno. Per questo motivo, si è deciso di modificare lo schema, includendo anche questi pannelli. Il nuovo sistema prevede maggiorazioni per tutti e tre i tipi di pannelli: 30% per i pannelli di tipo a), 40% per quelli di tipo b) e 50% per quelli di tipo c). 

Le semplificazioni 
Le semplificazioni introdotte si concentrano su due aspetti principali. Il primo riguarda la sostituzione “semplificata” dei macchinari obsoleti che hanno completato da oltre 24 mesi il loro piano di ammortamento. L’emendamento prevede una semplificazione per la sostituzione di questi beni, assumendo che soddisfino i requisiti per entrare nella prima fascia di efficientamento, con la possibilità per le imprese di dimostrare eventuali risparmi energetici aggiuntivi. Il secondo aspetto riguarda le ESCo, per le quali è previsto che possano essere direttamente beneficiarie dell’incentivo, in quanto gli investimenti apportano benefici alle aziende dove vengono installati. Inoltre, viene stabilita una presunzione di efficientamento quando l’impresa acquisisce beni 4.0 tramite un contratto di EPC con una ESCo. 

Le tempistiche 
Le nuove disposizioni si applicheranno anche alle pratiche già avviate. Tuttavia, non è ancora prevista la mini proroga che sposterebbe la scadenza per gli investimenti al 30 aprile 2026.  

In questo contesto, i sistemi di monitoraggio energetico possono dare accesso al credito d’imposta del Piano Transizione 5.0 e trainare gli investimenti nel fotovoltaico.  

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