Un doppio impulso per l’energia pulita arriva dalla Regione Umbria, che ha approvato due nuovi bandi da 9 milioni di euro complessivi, destinati all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e alla promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Le iniziative, approvate dalla Giunta Regionale su proposta dell’assessore all’ambiente Thomas De Luca, si inseriscono pienamente negli obiettivi europei e nazionali di transizione ecologica.
“Con questi provvedimenti la Regione Umbria accelera gli investimenti per un futuro energetico più verde, puntando sul patrimonio pubblico e incoraggiando lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili”, ha commentato l’assessore De Luca.
Bando FSC – 4,4 milioni per impianti fotovoltaici e CER
Il primo intervento è finanziato tramite l’Accordo per la Coesione FSC 2021-2027 (Linea di Azione 04.02) con una dotazione di 4,4 milioni di euro, di cui 400 mila euro a carico degli enti beneficiari. Il bando sostiene l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo sugli edifici pubblici, con l’obbligo per i beneficiari di attivare o aderire a una CER.
I beneficiari (Comuni, Province, ATER) potranno anche assumere il ruolo di produttore terzo, mettendo a disposizione della CER l’energia prodotta dai propri impianti, come previsto dal Decreto CACER (DM 414/2023). È previsto un cronoprogramma vincolante e un sistema di monitoraggio rafforzato.
Bando FESR – 4,6 milioni per rinnovabili pubbliche e criteri premiali
Il secondo bando, parte del Programma Regionale FESR 2021-2027 (Azione 2.2.2 – II edizione), ha una dotazione di 4,6 milioni di euro, cofinanziati da UE, Stato e beneficiari. Rispetto alla prima edizione, questa nuova versione supera le limitazioni precedenti e adotta criteri di selezione basati sul merito, favorendo una più ampia partecipazione.
Tra i principali criteri valutativi:
- Rapporto costo/energia prodotta
- Livello di autoconsumo
- Presenza di sistemi di accumulo
- Disponibilità dell’impianto per una CER
Sono previsti punteggi aggiuntivi per interventi che includono:
- Coibentazione della copertura (+5 punti)
- Rimozione di amianto (+5 punti)
- Installazione di collettori solari termici (+5 punti)
- Localizzazione in aree svantaggiate o a rischio ambientale (+5 punti)
- Impianti condivisi con una CER (+10 punti)
Criteri ambientali e sostenibilità al centro
Entrambi i bandi rispettano i principi ambientali europei, come il Do No Significant Harm (DNSH) e il Climate Proofing. In particolare, è richiesto il recupero di almeno il 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, favorito dall’uso dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia. Per gli impianti fotovoltaici su tetti, la verifica del climate proofing non è obbligatoria se non integrati in interventi di efficientamento complessivo.